Un premio dedicato a Montale; non solo al poeta, ma al giornalista, al saggista, al viaggiatore, all’uomo che ha saputo vedere, che ha saputo leggere il futuro del mondo anche al di là del suo tempo.
Giornalista Eugenio Montale lo è stato senza snobismi, senza puzza sotto il naso, senza l’aria rassegnata di chi deve scegliersi un secondo mestiere per campare.Gran parte della sua lunga stagione milanese s’identifica con il “Corriere”anche se vissuto con bofonchianti ironie,con una propensione tutta ligure alla malizia. “Mi piaceva molto il lato impegatizio del lavoro al giornale” mi disse in quell’intervista, “andare ogni giorno in ufficio mi dava un’inspiegabile ebrezza. Mi pareva di stare in una di quelle botteghe dove fanno le pipe,in una bottega di Dunhill con gli impiegati che parlano a bassa voce e conoscono la clientela. Al giornalismo devo molto……”
Guido Vergani – Intervista a Montale