Ferruccio de Bortoli

A Ferruccio de Bortoli

il Premio Montale Fuori di Casa 2018 –  Sezione Giornalismo

Per la coerenza e il rispetto con cui ha mantenuto – negli anni alla guida del Corriere e del Sole 24 ore, l’impegno di trasparenza e indipendenza preso con i suoi lettori. Assumendo la Direzione del Corriere della Sera l’8 maggio del 1997 de Bortoli scrisse infatti nel suo primo editoriale: “Vi informeremo correttamente, senza dipendere da nessuno e, soprattutto, senza nascondere nulla”. Ha tenuto fede a queste parole e le ha riconfermate dodici anni dopo, il 30 aprile 2015, l’ultimo giorno della sua direzione del Corriere. Nel lungo editoriale con cui ha salutato i lettori del “suo” giornale de Bortoli ha scritto: “Il Corriere non è stato il portavoce di nessuno, tanto meno dei suoi troppi e litigiosi azionisti. Non ha fatto sconti al potere nelle sue varie forme, nemmeno a quello giudiziario. Ha giudicato i governi sui fatti, senza amicizie, pregiudizi o secondi fini. E proprio per questo è stato incisivo e criticato.”

Questo, è il compito del giornalismo sempre e in ogni Paese, a maggior ragione in Italia, dove la cultura delle regole è, secondo de Bortoli, modesta e l’informazione è considerata da gran parte della classe dirigente un male necessario. Anche nel suo ultimo libro scritto per La nave di Teseo “Poteri forti (o quasi)” che è un vero e proprio atto d’amore verso il mestiere di giornalista, de Bortoli porta avanti la tesi secondo cui “la stampa libera è l’architrave della democrazia” e la missione del giornalista, oggi più che mai, è “raccontare verità scomode” confrontandosi con la realtà “senza accontentarsi di video, post e tweet”.

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