Guido Tonelli

Nel momento in cui forse la fine della pandemia, con il suo tempo sospeso, appare ormai vicina, assegniamo il Premio Speciale Montale Fuori di Casa per l’ «Anno Dantesco» a Guido Tonelli, fisico al Cern di Ginevra, professore all’Università di Pisa, uno dei padri della scoperta del bosone di Higgs. Tonelli ha compiuto nella sua vita un viaggio straordinario attraverso i misteri della Fisica e dell’Universo, ma grazie ai suoi libri anche chi pensava di essere totalmente escluso da tali conoscenze ha potuto accostarsi a temi apparentemente inaccessibile ai “profani”, come il bosone di Higgs, la particella che ha dato l’avvio per la nascita del nostro Universo, la materia oscura, il Tempo. 

Con un linguaggio il più possibile accessibile anche a  chi, pur “in piccioletta barca”, come Scrive Dante, “desideroso d’ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca”, Tonelli come un Virgilio, Maestro saggio e pietoso della nostra umana piccolezza, ci ha condotto quasi per mano ad interrogarci sull’universo che ci circonda, in un viaggio vertiginoso all’indietro, verso il non-luogo e nel non-tempo in cui è nato tutto, e oggi ci aiuta a scoprire in cosa consista lo scorrere implacabile e ordinato, ma soltanto apparente, del tempo. Il suo fluire regolare del tutto illusorio, limitato non solo ad una ristretta zona dell’universo, ma addirittura al nostro stesso corpo, al nostro cervello, nel quale emozioni, attenzione e memoria giocano un ruolo importante nel farcelo avvertire più lento o più veloce. Un Tempo legato alle limitazioni della nostra scala di grandezza, in confronto alle enormi distanze cosmiche o del nel mondo subatomico. 

Per citare ancora Dante Alighieri, Tonelli ha varcato veramente acque mai corse prima

L’ acqua ch’io  prendo già mai non si corse;

Minerva spira, e conducemi Apollo,

e nove Muse mi dimostran l’Orse”

Ma non ci ha lasciato sulla riva, non ci ha detto “tornate a riveder li vostri liti voi che siete in piccioletta barca”, al contrario ci ha invitato a compiere questo viaggio insieme a lui, stando ben attenti però a seguirlo con attenzione perché, parafrasando ancora Dante: “forse, perdendolo rimarremmo  smarriti”.

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