Chicco Testa

La pandemia da Covid 19 con i suoi lutti ci ha portato a riflettere profondamente sul rapporto Uomo – Natura aprendo una nuova epoca di maggior consapevolezza nei confronti del nostro rapporto con Essa. 

Come scriveva Giacomo Leopardi con tragica chiarezza nella sua Operetta Morale “Dialogo della Natura e di un Islandese” la Natura non è né favorevole né nemica degli esseri umani, è solo spettatrice indifferente della loro esistenza.

Di ciò è consapevole Chicco Testa, espressione di un ambientalismo che poggia sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva, come ci spiega nel suo ultimo libro “Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico” (Marsilio edizioni), sulla cui quarta di copertina leggiamo che è “un manifesto per chi non vuole salvare il mondo, ma migliorarlo“. 

Testa, anche grazie ai suoi libri, ci ha fatto comprendere che non esiste un solo ambientalismo, perché esso non è una religione e per perseguire il bene dell’ambiente insieme con quello della specie umana è necessario perseguire il  progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. 

Ed è proprio questa sua visione laica e pragmatica che ci ha convinto a premiarlo, inaugurando con lui la Sezione Ambiente.

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