Fabio Pusterla

A Fabio Pusterla il “Premio Montale Fuori di Casa” per la Sezione Europa.
Fabio Pusterla è qualificato da attenti critici come poeta post montaliano, la sua attenzione
agli oggetti della pratica quotidiana, magari scartati o comunque residuali e poi la
consapevolezza di vivere un tempo che segna la fine di grandi illusioni impongono
indubbiamente un riferimento al poeta ligure. Ma a questo proposito possiamo aggiungere
altri punti di contatto, come il peso stesso delle parole, che sanno essere più chiare
dell’infinità di immagini sui quali i media insistono a soddisfare il bisogno visivo ed
emozionale così invadente nel nostro tempo (pensiamo alla sua lirica Senza immagini, da
Folla Sommersa: “…Senza immagini/ sarà tutto più chiaro, più tremendo.”). E poi c’è anche
l’apertura alla nuova fisica dell’universo, che ci vede smarriti per la rivoluzione non solo
scientifica che comporta, e che vide Montale in una posizione addirittura profetica.
Pusterla più volte si affaccia a questa prospettiva, come quando davanti al sito
archeologico di Hohokam scrive in Tremalume: “Se il tempo è come un’onda/ come una
macchia d’olio nello spazio/ e la sua curva porta in direzioni/ vaghissime e possibili/
potremmo svanire anche noi/ per ritornare segni di passaggio”.
Dicevamo del peso delle parole: è questo ad essere massimizzato nella poesia e nella sua
poesia, che ne esalta il valore simbolico, ovvero quello che, a dispetto di impressioni e
timori, l’ha fatta sopravvivere “Da qualche parte nello spazio”, titolo di un’altra raccolta.
Ma Fabio Pusterla mette molto di più nella sua comunicazione poetica, pensiamo al suo
stesso essere nato e vissuto a cavallo fra la grande, vertiginosa megalopoli padana e un
paese di mezzo che nelle sue tre lingue apre la porta a tutta la ricchezza culturale
dell’Europa: circostanza che impegna – e non solo nella lingua italiana – il poeta,
l’accademico, il critico letterario e il traduttore che ci ha fatto conoscere fra gli altri Philippe
Jaccottet.
Infine vogliamo sottolineare anche un tratto distintivo della persona: la generosa,
instancabile disponibilità ad insegnare la poesia in ogni sede, a diffonderne la conoscenza,
a spiegarne l’alchimia, il senso e la missione, a sezionare in vivo la sua stessa produzione
con la chiarezza e la leggerezza che può avere solo chi possiede un vasto e sicuro
retroterra. Ci piace vedere su questo tratto l’influenza della grande Maria Corti, quando il
giovane e fortunato allievo ne ha potuto recepire non solo l’insegnamento universitario, ma
anche lo spirito, la curiosità e l’iniziale guida poetica.
Non solo leggere i suoi versi, ma anche ascoltare Fabio Pusterla nei suoi numerosi
interventi, talora per fortuna disponibili in rete, è per gli amanti della poesia un vero
arricchimento, una partecipazione all’atto creativo ed alle infinite variabili che lo
caratterizzano rispetto ad ogni altro linguaggio espressivo.

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