Francesca Bonaita

“Premio Montale Fuori di Casa” 2024 per la Sezione Montal/Arte Giovani a Francesca Bonaita.

In testa a un suo libro dal titolo La Musica, Orfeo, Euridice, saggio su “Il
mitema e l’adeguamento al contemporaneo”, Francesca Bonaita citava
una poesia: “il vento che nasce e muore / nell’ora che lenta s’annera /
suonasse te pure stasera / scordato strumento / cuore”. Era Corno inglese,
dagli Ossi di seppia di Eugenio Montale. Preveggenza? No, sintonia,
affinità, buone letture.
Il mondo di Francesca Bonaita, violinista di tecnica e intensità
straordinarie, ha l’ambizione di valicare confini, di abbracciare espressioni,
di aprirsi a culture diverse. Suonare il violino con virtuosismo non è per lei
un obiettivo che appaga. Importante è penetrare la fascinazione dei
linguaggi. Johann Sebastian Bach, che pretende leggibilità esemplare,
dialoga con Čaikovskij, che chiede anima. Il suo repertorio si apre dal
cosiddetto barocco alla contemporaneità, da Biber a Rachmaninov, da
Vivaldi a Bartók, da Mozart a Szymanowski, da Beethoven a Boccadoro. In
questo rispettando pienamente la tesi del suo saggio.
Francesca suona meravigliosamente la musica del passato, ma la proietta
in un presente vissuto con consapevolezza capace di sguardi attenti alla
società e anche di esiti letterari. Talento musicale, apertura di orizzonti,
volontà, lucidità, perseveranza sono i motivi per i quali il “Premio Montale
Fuori di Casa” riconosce in lei un bel messaggio rivolto al futuro, in nome
delle generazioni chiamate e costruirlo.

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