Una felice conoscenza di quasi venti anni mi hanno dato modo di sperimentare a più riprese, non solo le profonde competenze e conoscenze del professor Stefano Verdino in ambito letterario, ma anche altri aspetti non meno importanti del suo carattere, come la gentilezza e la generosità.
In perfetto accordo dunque con la Giuria consultiva del Premio Montale Fuori di casa, formata per quanto attiene la sezione in oggetto dal professor Paolo Lagazzi, dal professor Antonio Zollino e dal professor Marco Sonzogni, viene assegnato al professor Stefano Verdino il premio 2019 per la sezione Critica Letteraria.
Verdino è infatti da molti anni un punto di riferimento per la critica letteraria italiana del Novecento e non solo per quanto riguarda grandi poeti come Luzi, Caproni, De Angelis, Viviani ed Eugenio Montale (solo per citarne alcuni), ma (e qui si dimostra la sua generosità) anche letterati meno noti di cui vari di area ligure: Mario Morasso, il teorico del macchinismo, Alessandro Giribaldi, Antonio Rubino, il grande disegnatore.
E poi in altra epoca Renzo Laurano (negli anni trenta), Lucio Piccolo e ai nostri giorni Luciano De Giovanni e Luigi Di Ruscio.
Se importanti sono stati i suoi studi su “Montale e la musica”, del Premio Nobel genovese il professor Verdino in particolare ha messo in evidenza aspetti fondamentali come il tratto borghese e il costante riferimento alla “decenza quotidiana” che ne hanno caratterizzato la vita.