Cesare Cavalleri

Premio Speciale Montale Fuori di Casa a Cesare Cavalleri per la sua lunga carriera non solo di giornalista e critico letterario cui si debbono pezzi sagaci, talora memorabili, ma di scrittore e uomo di Cultura. 

Direttore, motore, “primo mobile” dal 1965 della Casa editrice Ares, che sotto la sua direzione si è trasformata coi tempi, mantenendosi però sempre  fedele allo spirito originale che è quello di offrire una chiave di lettura delle cose che accadono nel mondo e nella cultura, senza badare ad etichette, generi, correnti ma “sempre alla ricerca del Bello cristianamente rivelatore del Vero”, Cesare  Cavalleri è anche record di durata come Direttore per la rivista Studi cattolici, largamente aperta alle novità moderne, ma sempre sulla base di una identità cristiana e cattolica mai posta in discussione.

Espressione di un giornalismo colto, spesso caustico ma mai rancoroso, Cavalleri è stato ed è  testimone lucido e attento del suo tempo. Nella sua vita ha  incontrato e spesso anche si è scontrato intellettualmente “a viso aperto” – per parafrasare ancora Dante Alighieri – con i più grandi personaggi della Cultura del XX secolo. Amico di Raimundo Pannikar, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Giovanni Raboni, Ennio Flaiano, Dino Buzzati, Eugenio Montale, pur  considerandolo grandissimo sia come Poeta che come scrittore, ha stigmatizzato la mancanza di  ottimismo sul futuro della Poesia. 

Affilate e senza remissione sono state invece le sue dure stroncature nei confronti di personaggi famosi come Umberto Eco, Roberto Calasso, e l’ultimo Pasolini. Del resto, come scriveva Giovanni Raboni, anche Cesare Cavalleri (Corriere della sera il 25 luglio 1998) è certo che “Una stroncatura, pur che abbia un minimo di fondamento, serve alla buona salute della letteratura cento volte di più, non solo del silenzio, ma anche di un elogio infondato».  

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