Il Premio Nobel Eugenio Montale è universalmente conosciuto come poeta cantore delle 5 Terre. Ma il paesaggio ligure che egli ama non si limita a quella conca ospitale iscritta tra Punta Monesteroli e Capo Mesco, dove passò la sua infanzia, a quei cinque paesi “asserragliati tra le rupi e il mare”. Spazia liberamente all’interno della provincia spezzina ed oltre, sino alla Lunigiana, e si esprime in versi di inarrivabile bellezza. E’ così nel caso di Tellaro visto attraverso un “velo evanescente di spuma”; di Portovenere, identificato nel suo “cristiano tempio”, di Bocca di Magra, con le sue “dune sabbiose”, di Sarzana, legata alla memoria dell’amico Enrico Pea, così come Ortonovo lo è a Ceccardo, di cui Montale non tacque il “meraviglioso gergo”.
“Sotto questo umido arco dormì talora Ceccardo / Partì come un merciaio di Lunigiana, lasciandosi macerie a tergo / Si piacque d’ombre di pioppi, di fiori di cardo / lui non recava gingilli: soltanto un tremulo verso / port ala gente lontana / e il meraviglioso suo gergo / Andò per grande cammino. Finchè cadde riverso…”
Ed ecco, siamo in Lunigiana, tra i “nevati gioghi di Lunigiana”. La poesia di Montale non dimentica Luni, perché in questi luoghi passò Clizia, qui camminò la donna amata, “l’iddia che non s’incarna”, quando in lei “luce ancora trovava luce”.
Possiamo dire che se Monterosso, Vernazza, “conca ospitale dove non erano che poche case di annosi mattoni, scarlatte”, si identificano con l’infanzia, “l’età illusa”, in cui “le nubi non sono cifre o sigle / ma le belle sorelle che si guardano viaggiare”, l’età adulta, “l’ora che indaga”, nella quale “l’inganno si fa palese” scopre altri luoghi simbolo nella provincia spezzina.
E in questo golfo spezzino vive da 25 anni un premio dedicato a Montale; non solo al poeta, ma al giornalista, al saggista, al viaggiatore, all’uomo che ha saputo vedere, che ha saputo leggere il futuro del mondo anche al di là del suo tempo.
Dal 1997, anno della sua nascita, il Premio Montale – Fuori di Casa ha viaggiato da Monterosso alla Spezia, a Lerici, a Firenze e nel 2009 è approdato a Sarzana. Dal 2010, inoltre, il Premio si svolge anche alla Spezia e in un luogo straniante, di confine, quale può essere una centrale elettrica. Infatti nella Centrale ENEL “Eugenio Montale” viene ogni anno assegnata una sezione.
Dal 2021 il Premio approda a Levanto e a Luni.
Adriana Beverini – Curatrice del Premio