A Beppe Severgnini
viene assegnato il Premio Montale Fuori di Casa 2016 – Sezione “Giornalismo”
Per averci fatto riflettere, nei suoi libri, sulla metafora vita-viaggio, perché tutti i grandi viaggi – dai pellegrinaggi cattolici al Grand Tour, dalla prima partenza con gli amici, al viaggio di nozze – sono, in fondo, una scoperta di se stessi: il panorama che c’interessa sta dentro di noi. Per averci insegnato che nel viaggio, come nella vita, bisogna imparare a confrontare le proprie tesi con quelle di chi ci sta accanto, ad essere tolleranti, ad esercitare la riflessione, l’ottimismo della ragione e l’arte di saper aspettare. Nei suoi ultimi libri: “Italiani di domani” del 2012, “La vita è un viaggio” del 2014, sino all’ultimo “Signori, si cambia. In viaggio sui treni della vita” (tutti editi da Rizzoli), Severgnini, in una sorta di “egoismo lungimirante”, ci fa anche capire quanto sia importante “tifare per i giovani”, credere in loro, “mescolare generazioni e talenti”, perché “questa generazione è quella con cui l’Italia o la va o la spacca”.