Federico Rampini

A Federico Rampini

il Premio Montale Fuori di Casa 2017 –  Sezione Saggistica

Nel 1963  Eugenio Montale scriveva “I tempi in cui viviamo io li amo appassionatamente, e appunto per questo ne scopro la caducità” (da “Sul filo della corrente”); “non si può negare che quasi certamente stiamo entrando in una preistoria, nell’ oscuro antefatto di tempi che gli storici potranno poi descrivere”, “ma io amo l’età in cui sono nato perché preferisco vivere sul filo della corrente anziché vegetare nella palude di un’età senza tempo: preferisco vivere in un’ età che conosce le sue piaghe piuttosto che nella sterminata stagione in cui le piaghe erano coperte dalle bende dell’ipocrisia”.

Se oggi a Sarzana, assegniamo a Federico Rampini, giornalista per La Repubblica da New York, il Premio Montale Fuori di Casa Sezione Saggistica è perché negli anni, nei suoi libri e dalle pagine di Repubblica come “Inviato Speciale” ha esaminato con sguardo critico (cercando però di additarne possibili soluzioni) tali “piaghe” e cioè la situazione antropologica, sociale ed economica di questi nostri difficili tempi: dallo sviluppo inarrestabile della Cina, al  tema del caos ambientale e della deriva tecnologica (tema assai caro a Montale), sino ai rischi della globalizzazione. Nel suo ultimo saggio “Il Tradimento” (Mondadori ed.) Rampini analizza infatti, con la lucidità che gli è propria, il tema dell’immigrazione, fenomeno storico che, insieme a quello della globalizzazione, “leader politici sempre più miopi e irrilevanti” -come egli scrive- sembrano non saper o non voler governare, abbandonando così, di fatto, le opinioni pubbliche occidentali, disorientate e impaurite, a soluzioni estreme.

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