Gianfranco Rosi è oggi uno dei maggiori esponenti del Cinema del Reale, una scuola tutta italiana che prende le mosse dal neorealismo e passando per i grandi film di Vittorio De Seta, trova negli ultimi anni applicazione nel lavoro di alcuni tra i più interessanti cineasti italiani.
Rosi è il regista che più di ogni altro ha contribuito ad abbattere le barriere tra cinema di finzione e cinema documentario. Grazie a lui sempre più si parla solo di Cinema tout court.
Ha realizzato dal ’93 ad oggi 7 film, distribuiti ed amati in tutto il mondo, con “Sacro GRA” ha vinto a Venezia il Leone d’oro e con il film successivo “Fuocoammare” l’Orso d’Oro alla Berlinale. Dalla nascita dei Festival ad oggi solo 5 registi hanno vinto questi due premi in consecutiva e di questi solo due viventi: Gianfranco ed Ang Lee.
Per due volte ha rappresentato l’Italia agli Oscar, con “Fuocoammare” entrato nella cinquina e con “Notturno” entrato in shortlist.
Tema centrale della sua filmografia è da sempre il viaggio.
Un viaggio alla scoperta del fiume Gange e di Benares, Città Sacra degli Induisti fu, nel 1993, “Boatman”, film pieno di poesia che mise in mostra il suo talento visivo. Un viaggio tra coloro che nel deserto della California vivono sotto il livello del mare “Below sea level”. Un viaggio in una stanza, nell’animo e nella vita di un killer del narcotraffico “El Sicario Room 164”. Un viaggio “Sacro GRA” che racconta le vite di personaggi che vivono la loro quotidianità e la loro emarginazione intorno alla strada – cintura del Grande Raccordo Anulare di Roma – che con i suoi 70 km è la più estesa autostrada urbana d’Italia. Un viaggio “Fuocoammare” che ha mostrato senza filtri il dramma dei migranti e delle tragedie in mare, ma anche l’eroismo dell’accoglienza di un’isola speciale come quella di Lampedusa. Un viaggio “Notturno” che racconta l’umanità dietro il buio della Storia, la quotidianità che sta dietro la tragedia delle guerre, delle dittature e delle invasioni straniere nelle terre martoriate tra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano.
E un viaggio è “In Viaggio”, un film che ripercorre i viaggi fatti da Papa Francesco in dieci anni di pontificato, in 59 Paesi. Un Papa che esce dal Vaticano in una sorta di pellegrinaggio all’inverso e parla a tutti, credenti e non, con parole dimenticate dalla politica ma eterne: sogno, solidarietà, dignità. E forte si leva la sua condanna di tutte le guerre: comunque le si guardi esse generano solo dolore e sofferenza. E le armi, lo dice, unico al mondo, a chiare lettere sono uno strumento di distruzione, non di pace.
Gianfranco Rosi in “In Viaggio” riprende il Papa che guarda il mondo ed il mondo guardato dal Papa e noi spettatori vediamo il mondo e il Papa come non li abbiamo mai visti.