Giangiacomo Schiavi

A Giangiacomo Schiavi

il Premio Montale Fuori di Casa 2018 –  Sezione Milano e il Senso Civico

Sul Corriere della Sera gli articoli che aiutano a capire Milano sono spesso quelli di Giangiacomo Schiavi. Scrive di città e cittadini con passione e ottimismo, ma il suo non è l’ottimismo di un ingenuo Candide che pensa di vivere nel migliore dei mondi possibili: è il modo attivo e propositivo di vedere la vita di un intellettuale che non si limita a constatare quanto i tempi siano difficili, ma sa guardare oltre convinto, come diceva Sant’Ambrogio, che “se vivremo bene, potremo mutare i tempi”.

Del resto l’ex vicedirettore del Corriere della Sera da sempre è in prima linea quando si tratta di valorizzare l’impegno delle persone e quanto di buono emerge nella cronaca cittadina. Capocronista dal 1996 al 2004 di una redazione che si è distinta nelle battaglie civili contro l’emarginazione e per l’ambiente, nel 2007 il suo viaggio in camper nei quartieri di Milano per raccontare le condizioni di vita delle persone è stato premiato con l’Ambrogino d’oro. Nel 2010, poi, con il suo MANIFESTO PER MILANO Schiavi ha saputo interpretare e dare parola al disagio e alla crisi che la città stava vivendo, ma anche alla voglia di cambiare, di prendere posizioni coraggiose e di esporsi in prima persona dei suoi cittadini.

Ognuno deve mettersi in gioco portando un mattone da mettere al posto giusto nel modo giusto, senza scaricare sempre tutto su chi amministra”. Questo ha scritto e pensa Schiavi. E i milanesi con la propria intraprendenza ma anche con la loro visione solidaristica della vita, stanno dimostrando, con i fatti, non solo con le parole, cosa sia quel “senso civico” per il quale Eugenio Montale diceva di amare Milano e i suoi abitanti. In questo buoni eredi degli ideali illuministici di Beccaria, Verri, Cattaneo e di Alessandro Manzoni.

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