A Paolo Mieli
il Premio Montale Fuori di Casa 2018 – Sezione Saggistica
Se per Eugenio Montale «La storia non è magistra / di niente che ci riguardi» e che «Accorgersene non serve / a farla più vera e più giusta», per Paolo Mieli invece essa è maestra di vita e per questo ha bisogno che venga analizzata con chiarezza. E lo ha dimostrato sia come direttore per ben due volte del Corriere della Sera (dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009), e precedentemente de La Stampa (dal 1990 al 1992), sia come conduttore di trasmissioni televisive (come La grande Storia, su RaiTre), concependo una maniera personalissima di fare giornalismo: muoversi fra cronaca e storia, ma farlo con uno stile sobrio e notevole pacatezza, capaci però, e comunque, di suscitare grandi attenzione e curiosità. Da qui il termine «mielismo», appunto: questa nuova formula di giornalismo, risultata vincente, capace di mantenere un grande tratto signorile e distaccato su qualsiasi tema proposto.