Grande determinazione e autorevolezza conquistati passo dopo passo nel mondo dell’informazione, fanno di Tiziana Ferrario, un volto per anni tra i più celebri della Rai, un punto di riferimento per quanti desiderano essere informati con rigore e lucidità sui fatti della storia, della cronaca e della politica nazionale ed internazionale.
Entrata giovanissima in Rai nel 1979, prima donna ad andare in onda in orario serale la Tg1, ha rivestito dapprima il ruolo di inviata di politica estera documentando crisi politiche e internazionali: dall’Afghanistan, al Medio Oriente, all’Iraq, al Sud Est Asiatico, all’Africa tra il nord Uganda e il Darfur, agli Stati Uniti. Per il suo lavoro nelle aree di conflitto e il suo impegno civile è stata nominata Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Il fatto di essere una donna realizzata e professionalmente affermata non le ha mai fatto dimenticare l’importanza di testimoniare il suo impegno nei confronti di tutte quelle che continuano ad essere discriminate e, non solo nel cosiddetti Paesi del Terzo Mondo, ma anche nella democratica America e nella civile Europa. “About Women” è la rassegna che organizza e conduce all’interno della Mostra del Cinema di Venezia.
Dapprima nel 2006 con il libro “il Vento di Kabul” ha descritto la condizione delle donne afghane durante il conflitto in Afghanistan, nel 2018 poi, con “Orgoglio e pregiudizi. Il risveglio delle donne ai tempi di Trump”, ha affrontato il tema della parità di genere, indicato dalle Nazioni unite tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030.
A distanza di tre anni, nel 2020, con “Uomini: è ora di giocare senza falli!” Tiziana Ferrario ha continuato denunciando il maschilismo che attraversa anche il nostro paese e si manifesta in tanti modi e ovunque, in famiglia così come ne nel mondo del lavoro.
Molto attenta anche ai diritti dei minori la Ferrario ha ideato e condotto il primo telegiornale per adolescenti in Italia ed oggi, dopo quarant’anni passati in Rai, insegna tecniche del linguaggio televisivo al Master di giornalismo Walter Tobagi della Statale di Milano.
Ai giovani che saranno domani nuovi cittadini e nuovi giornalisti consegna questo messaggio di responsabilità: Tutti siamo responsabili, giornalisti e cittadini, di quello che corre in rete, di quello che amplifichiamo e condividiamo senza verificarne la fonte. E se è diventato sempre più difficile essere bravi giornalisti e cercare di raccontare in modo obiettivo quello che accade, si può essere cittadini responsabili evitando di prestarsi alle squallide operazioni di disinformazione. La verità è sempre difficile da cercare, ma l’obiettività e l’onestà del racconto sono doverose.