Massimo Cacciari

Il filosofo Massimo Cacciari ha segnato la storia del pensiero del nostro tempo con libri diventati fondamentali, non solo per il pensiero specificatamente filosofico, ma anche per quello letterario. Citiamo fra gli altri: Krisis. Sulla crisi del pensiero negativo, Milano 1976; Icone della legge, Milano 1985, L’Angelo necessario, Milano 1986; Architecture and nihilism, Geofilosofia dell’Europa, Milano 1994; Le dieu qui danse, Parigi 2000; Hamletica, Milano 2009; Doppio ritratto. Francesco in Dante e Giotto, 2012; Ripensare l’Umanesimo, in Umanisti italiani, Torino 2016; Generare Dio, Bologna 2017, La mente inquieta, Torino 2019, Il lavoro dello spirito.Saggio su Max Weber, Milano 2020. La sua  riflessione teoretica è  contenuta essenzialmente nella trilogia formata da Dell’Inizio, Milano 1990; Della cosa ultima, Milano 2004; Labirinto filosofico, Milano 2014.

Nel deserto generalizzato di contenuti e σοφία che da tempo caratterizza l’epoca in cui viviamo, il professor Cacciari continua a far emergere, grazie alla sua affilata razionalità, i danni prodotti dalla fatale triade “falsità, stupidità e ignoranza” cui si deve il deterioramento della nostra Res publica. 

Ad Eugenio Montale lo accomuna il pensiero austero, disincantato, la coscienza che la sintesi ultima ci sfuggirà sempre, ma anche quel prendere le  distanze da ogni posa letteraria, da ogni ideologia o dogmatismo che abbia la pretesa di assurgere a verità. Ciò tuttavia non gli ha mai impedito il confronto / scontro con  la realtà. Come infatti scrive il poeta ligure: la fuga non serve a nulla, il “sonno della ragione” non ci porta all’isolamento, alla “salvezza” … prima o poi ognuno di noi dovrà “fare i conti con la realtà”. E più si attende, peggio sarà (“Lettera a Malvolio” 1971).

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