Roberto Pazzi, giornalista, scrittore e poeta.
Motivazione del Premio
A Roberto Pazzi il “Premio Montale Fuori di Casa” per aver cercato nei suoi romanzi, così come nei suoi commenti giornalistici, di andare oltre ciò che appare, oltre la banale realtà, ricercando un senso ultimo e più profondo della vita. Anche nella storia Pazzi ha cercato di rovesciare la visuale comune mettendosi più spesso dal punto di vista della vittima, piuttosto che del vincitore. Per Abele, che non può tornare indietro dalla morte a raccontare come andarono davvero le cose, piuttosto che per Caino che scrive come sono andate le cose della storia. Per Pazzi la regalità si illumina della verità dei vinti, contro la falsità dei vincitori.
L’esordio in narrativa avviene con Cercando l’imperatore nel 1985, romanzo prefato da Giovanni Raboni (Marietti 1985, Garzanti 1988, Tea 1997), che ha vinto il Premio Bergamo, il Premio Hemingway, il Premio Selezione Campiello.
Seguono i romanzi La principessa e il drago (Garzanti 1986, finalista al Premio Strega), La malattia del tempo (Marietti 1987, Garzanti 1991), Vangelo di Giuda (Garzanti 1989, Baldini & Castoldi 1999, Superpremio Grinzane Cavour), La stanza sull’acqua (Garzanti 1991), Le città del dottor Malaguti (Garzanti 1993), Incerti di viaggio (Longanesi 1996, Premio Selezione Campiello, Superpremio Penne-Mosca), Domani sarò re (Longanesi 1997) e La città volante (Baldini & Castoldi 1999, finalista al Premio Strega). Gli ultimi romanzi pubblicati da Roberto Pazzi sono Conclave (Frassinelli 2001, Premio Scanno, Premio SuperFlaiano, Premio Comisso, Premio Zerilli Marimò, Premio Stresa) e L’erede (Frassinelli 2002). Roberto Pazzi dopo una collaborazione esclusiva per dodici anni con “Il Corriere della Sera”, scrive ora sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani tra cui La Nazione, Il Resto Del Carlino, Il Giorno.